Domenica di Pentecoste: la pluralità delle lingue tenuta insieme dallo Spirito Santo senza violare le singole identità.

Sì, perché le lingue sono molto di più dei linguaggi digitali, quelli della Intelligenza Artificiale: le lingue, come diceva Guardini, come diceva papa Francesco, sono lo spirito dei popoli, e dei singoli, in cui la Prima Parola creante di Dio si fa coscienza nei popoli e nelle persone.

Il nostro gruppo era rappresentato da Italia (Unità Pastorale Isola Vicentina, Cattedra Romano  Guardini di Monte Berico), Germania e Uruguay: piccola Chiesa di incontro e in cammino da strade geograficamente lontane ma tese ad un unico centro sotto un unico cielo: Roma.

Si cammina con il proprio corpo, così che a piedi abbiamo attraversato Roma adeguando il passo ai ritmi personali di ognuno per recarci alla veglia del sabato 7 giugno. Quando si cammina ci si deve fidare solo del proprio procedere, e non si sa se la tappa prefissa sarà come la si aspettava. Difatti, pur avendo regolarmente eseguito la procedura di accreditamento, i posti prenotati non erano più disponibili e, come tantissimi altri, ci siamo trovati seduti per ore a terra nel cocente sole romano. Una dura prova per molti non più giovani e con minori capacità di tenuta fisica!

Eppure…! Non appena il Papa è uscito nella piazza… la Sua presenza ha sovrastato tutto e ci si è trovati tutti sollevati dal proprio disagio e contenti di essere lì. Eravamo Chiesa sollevata.

Perché la Chiesa non è una cosa che sta là, nella sua maestà, che aspetta chi riesce ad arrivarci. La Chiesa in uscita è quella che ogni volta ti solleva da quello che tu sei, in quel momento, in quella fatica lì, e che ti fa sentire dentro un NOI mondiale, meglio, universale.

La Chiesa è proprio quello che ogni uomo cerca: essere se stessi come persone e nel contempo espressione concreta dell’intera Umanità.

Proprio questo il Papa, nella Sua persona singolare, significa e trasmette, sulla strada di Cristo; Cristo che è stato, ed è, persona storica nel mistero assoluto di Dio che ha creato e mantiene il mondo.

Ed è proprio tutto questo che in Piazza San Pietro si è vissuto il 7-8 giugno 2025 nel Giubileo della Speranza 2025.