Isola Vicentina

UP Isola

Chiesa di San Pietro Apostolo

Indirizzo: Via del Sagrato, 12

Telefono: 0444 976123

Email: [email protected]

Orari S.Messe: lun, mer, sab 19.00 ; ven 9.00 dom 9.30

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La Parrocchia
La Chiesa
I Capitelli

La chiesa di Isola è una delle antiche pievi vicentine. Probabile primo riferimento dell’impianto ecclesiastico fu la chiesa di Santa Maria sulla cengia, in connessione al castello vescovile, amministrato con concessione vassallatica prima alla famiglia Maltraverso e poi alla famiglia Da Vivaro. Nella contesa feudale tra le due famiglie fu implicata anche l’istituzione e l’intitolazione della chiesa in piano, dedicata a San Pietro Apostolo. La fondazione della nuova chiesa fu innestata nella leggenda della missione evangelizzatrice di San Prosdocimo.

La chiesa è documentata dal 1262, allora ancora titolare del ruolo archipresbiteriale comprendendo nel suo beneficio anche le chiese di San Vitale e San Lorenzo di Castelnovo. Nell’evoluzione dell’impianto pievano, con l’autonomia delle cappelle dipendenti di San Vitale di Castelnovo, San Giovanni Battista di Torreselle e di San Domenico di Villaverla, la pieve di Isola fu limitata alla funzione parrocchiale.

Nel 1466, in rapporto alla presenza in paese del nuovo convento costruito allora di recente sulla cengia, fu soppressa l’autonomia parrocchiale e il beneficio della chiesa fu annesso alla chiesa di Santa Maria del Cengio. Il ruolo di arciprete fu declassato a cappellano. L’elezione del sacerdote restò di competenza del vescovo diocesano, ma su indicazione del priore del convento isolano. L’assoggettamento della cura parrocchiale al convento dei frati canonici di San Salvatore di Venezia durò fino al 1770, causando ripetute e sofferenti contese sul ruolo del parroco, sull’amministrazione finanziaria delle decime e del quartese, sulla manutenzione degli edifici di culto. Nel 1770, con la rinuncia del beneficio parrocchiale da parte del convento, si ricostituì l’autonomia religiosa e finanziaria della parrocchia di San Pietro di Isola. Il parroco, in memoria di un antico ruolo, ritornò a rivestire il titolo di arciprete.

Dopo l’appartenenza al Vicariato di Malo, la parrocchia di Isola fu inserita in quello di Castelnovo.

Nel 2000 la parrocchia di San Pietro di Isola fu incardinata, assieme alla parrocchia di San Giovanni Battista di Torreselle, nell’Unità Pastorale Isola-Torreselle. Nel 2016 fu incardinata nell’Unità Pastorale Castelnovo-Ignago-Isola Vicentina-Torreselle.

L’edificio della chiesa parrocchiale emerge nella documentazione di metà Quattrocento, quando venne ristrutturato o ricostruito. In quell’occasione, nello scavare le fondamenta, fu rinvenuto un notevole monumento sepolcrale dell’epoca romana, risalente al I secolo dell’era cristiana. Il ritrovamento archeologico permette di attestare come la zona fosse un’area sacra fin dall’antichità.

L’impulso derivato dalle novità conciliari, nella seconda metà del Cinquecento, interessò l’interno della chiesa che si arricchì di altari, statue e dipinti. L’edificio fu completamente riedificato nel 1611-1612. Il 20 maggio 1613 la nuova chiesa e l’altare maggiore furono consacrati dal vescovo Dionisio Dolfino. A quel periodo, 1613-1617, è databile la pala dell’altare maggiore, che ritrae la scena evangelica della consegna delle chiavi a Pietro, attribuita a Girolamo Maganza.

Nel 1707 la chiesa venne ingrandita: fu allungata la navata e fu aggiunto un nuovo presbiterio. I lavori permisero una migliore collocazione degli altari della Madonna di Pietà e del Santissimo Nome di Gesù che erano stati i riferimenti di culto promossi dalla Comunità nel periodo della peste del 1630-1633. Nel 1710 furono operati degli ampliamenti e degli abbellimenti all’altare maggiore, sostituto nel 1782-1789 da una nuova imponente struttura con elaborato dossale a colonne. Nel 1791 vi fu collocato il nuovo tabernacolo.

Nel periodo 1828-1829 fu costruito il nuovo e odierno campanile.

L´attuale chiesa fu costruita nel periodo 1897-1914, da maestranze locali su progetto dell’architetto Gerardo Marchioro. La non disponibilità dell’intera area necessaria per il grande edificio progettato costrinse l’esecuzione dei lavori in due tempi. Nel 1908, terminata la prima metà, furono ricollocati gli altari presenti nell’edificio precedente. Dopo l’abbattimento della vecchia chiesa, fu edificata la seconda metà. La nuova chiesa, nella sua completa dimensione, fu ufficiata dalla fine del 1914. Fu completata nel 1923-1924 con la disposizione del soffitto e la stesura delle decorazioni pittoriche. Fu consacrata il 6 settembre del 1964 dal vescovo monsignor Carlo Zinato. Nell’occasione fu semplificato l’altare maggiore e ridimensionato il tabernacolo.

Nel 1993 fu collocato l’artistico altare con il paliotto scolpito. Nel 2007 l’antico crocifisso fu tolto dalla sommità del tabernacolo e, dopo il restauro, esposto in ravvicinata evidenza.

Capitello di S.Eurosia:

In via S. Marco che incrocia via S.Francesco. Struttura isolata in muratura, con timpano e cordonatura della nicchia in mattoni a vista. Nel mezzo del frontone è collocata una croce in rame. Nella nicchia, chiusa da vetro, è collocata l'immagine della Santa rappresentata nel momento del martirio, con le mani e i piedi mozzati, e il suo carnefice. La pittura è opera di sergio Meneguzzo, pittore locale. Costruito nel 1988 dagli uomini della contrada ( Bonato, Famanelli, Costaganna su terreno donato da Giorgio Rombo).che vollero ripristinare la devozione alla santa tributata verso il vecchio capitello che sorgeva nello stesso incrocio.

Capitello della Madonna di Fatima:

In via S. Marco all'interno dell'Istituto Bressan in un angolo del giardino sul retro dell'edificio. Fu costruito , collocata la statua e benedetto nel 2009.

Capitello di S.Marco.:

In via S. Marco, all'inizio della contrada, in proprietà dei Pojer. Costruzione autonoma, una pedana bordata di mattoni su cui è collocata un'edicola aperta su tre lati, all'interno la statua del Santo in pietra tenera. Fu fatto costruire da Felice Pojer, in forza di un voto da lui fatto durante la prigionia, nella Guerra Mondiale, 1940- 1945. Felice promise che, se fosse tornato a casa sano e salvo, avrebbe fatto costruire, in questo luogo, un capitello in onore di S.Marco e che avrebbe fatto intitolare questa via, all'epoca via Leogra, allo stesso Santo, previo consenso delle autorità civiche e degli abitanti della contrada. Ogni anno, il 25 aprile, i nipoti e pronipoti di Felice perpetuano la tradizione con la celebrazione della Messa e a seguire il rinfresco.per tutti i partecipanti.

Capitello Santa Maria Assunta:

In via Leogra. Il capitello di proprietà, commissionato dalla famiglia Smiderle Gino in ricordo della madre Assunta, contiene la statua della Madonna, opera dello scultore Marinello Romeo. Una targa in rame , collocata sul fianco sinistro , ricorda la data di costruzione e i committenti "1991/S.Z.". Si celebra il 15 agosto.

Capitello di Maria Immacolata:

Lungo la via Capiterlina alla confluenza di via Madonnetta. Capitello di contrada, costruzione autonoma che si sviluppa in un fronte rettangolare, con modonature orizzontali., in alto la scritta "AVE MARIA", in basso la scritta " Madonnetta Immacolata / prega per noi". Il dipinto è recente, le scritte in basso ci informano " F.e Davide Saugo/pittori 1999, P.Luigi dall'Igna/restauro 1999". Un tempo la costruzione era conglobata nello spigolo delle "mura" di recinzione del "Barco", poi demolite.

Capitello di Maria Immacolata:

In via Scovizze, all'entrata della contrada, il capitello di costruzione autonoma contiene, in secondo piano, san Giorgio che uccide il drago, in primo piano la statua che rappresenta la Madonna Immacolata. Scritta nel timpano: "Pensa passegger che passan l'ore / quando men si pensa / allor si muore. Ave Maria". La scritta era riportata anche prima del restauro, con spaziatura diversa. Richiama la scritta nel capitello del Ponteselo, quindi è connessa ai proprietari che hanno cambiato abitazione (Cortiana?). Fu fatto costruire da Zambon Corona nel 1934(?) allora era dedicato al Redentore. Fu fatto restaurare nel 1996 (?).

Capitello di S.Giovanni Battista:

In via Summano convergente con via Calcara, il capitello di contrada rappresenta il Santo e sullo sfondo il convento di Santa Maria del Cengio. La pittura è opera di G.Sassaro. Fu costruito nel 1995 su iniziativi di Gio. Battista Gasparella. Si celebra il 24 giugno.

Capitello di S.Antonio:

In via Valdissera , lungo la salita accanto alle case dei Pranovi e Cazzola. Costruito nel 1946 dalla fam. Pranovi e non più leggibile l'immagine originaria, è stata restaurata nel 2009 e collocata la statua del Santo.

Madonna di Pompei :

Capitello di contrada. In via Capovilla, piccola nicchia sopra pilastrino con all'interno una stampa della Madonna di Pompei. Si celebra l'8 maggio.

Capitello di S. Antonio:

In via Tonello, laterale che porta dai Guglielmoni, Brunello. Piccola nicchia, sopra pilastrino in pietra, isolata in mezzo ai campi con statua del Santo ritratto a mezzobusto con il Bambino in braccio.

Madonna Pellegrina, rimodulata Madonna del Rosario:

In via Cerchiari, in un angolo di un parcheggio, addossata alla mura di recinzione di villa Cerchiari. Ricollocata e ridenominata nel 2010. Precedentemente era in una nicchia murata nella facciata dell'edificio della latteria del paese.